Si è svolto nei pomeriggi del 26 maggio e 4 giugno (con modalità online) il convegno internazionale La violenza nazista sui civili nell’Europa occupata. 1939-1945, sui crimini nazisti perpetrati sui civili durante la Seconda guerra mondiale, a cura dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e del Mémorial de la Shoah di Parigi, in collaborazione con il Comune Montescudo Monte Colombo-Museo della Linea Gotica Orientale” e il Comune di Rimini-Attività di Educazione alla Memoria.
L’iniziativa intendeva promuovere due giornate di approfondimento storico, aperte a tutti, per conoscere meglio le diverse forme di violenza scatenate dal regime hitleriano in tutta l’Europa su milioni di civili, uomini, donne e bambini. Partendo dalla Shoah, il genocidio di 6 milioni di ebrei che furono mandati a morire per la colpa di essere nati, il nazionalsocialismo ha sviluppato politiche di repressione ed azioni di estrema violenza che hanno colpito tutte le popolazioni europee, seppur in contesti e con livelli diversi. Vittime di questi crimini sono state spesso persone di ogni età e provenienza, ad esempio rastrellate come lavoratori forzati per il Reich o deportate nei campi di concentramento, ma anche gruppi specifici, come le popolazioni delle città e villaggi che furono oggetto di massacri efferati (Oradour sur Glane, in Francia, e Monte Sole, in Italia, sono due tra numerosi esempi), o i bambini rapiti nell’ambito del progetto di germanizzazione forzata (solo in Slovenia furono diverse centinaia).
A poche settimane dalla scomparsa di Franco Leoni Lautizi, che a 5 anni sopravvisse al terribile eccidio di Marzabotto, protetto dal corpo della mamma e che per lungo tempo è straordinario testimone degli orrori della guerra ma anche del valore della pace, il convegno ha offerto una pluralità di contributi sull’Europa occupata sotto la svastica, affidati ad alcuni fra i più autorevoli storici e specialisti. Tra i relatori che hanno preso parte alle due sessioni: Nicola Labanca, Carlo Gentile, Denisa Nešťáková, Bruno Maida, Monika Kokalj Kočevar e Laura Fontana. Hanno Completano il programma due interventi più centrati sulle risorse documentarie relative alle vittime del nazismo: Daniela Geppert, responsabile del Centro di Documentazione sul Lavoro Forzato di Berlino Schöneweide ha illustrato il tema del lavoro forzato che ha coinvolto anche migliaia di italiani, mentre Giona Zwilling,vice direttore del Dipartimento Archivistico degli Archivi Arolsen, ha presentato la documentazione conservata a Bad Arolsen, in Germania (oggi in gran parte digitalizzata e disponibile online), che numericamente costituisce il fondo più importante al mondo sulle vittime del nazismo e sui sopravvissuti della deportazione e della Shoah.
Gli organizzatori hanno dedicato il convegno alla memoria di Franco Leoni Lautizi, la cui storia è stata ricordata attraverso una video testimonianza.