L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza, al fine di offrire alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado  un sostegno alle iniziative riguardanti la storia e i diritti delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo.

Il progetto nazionale denominato “Sulle Onde della Pace” è rivolto alle classi terze delle Scuole Secondarie di primo grado e alle Scuole Secondarie di secondo grado, secondo quanto stabilito dal Protocollo di Intesa sottoscritto tra ANVCG e Comitato Tre Ottobre.

La proposta intende diffondere e realizzare laboratori didattici, totalmente gratuiti, della durata di due ore, per la promozione di una cultura della non violenza e di una cittadinanza globale, che hanno come focus quello della condizione delle vittime civili di guerra di ieri e di oggi, nonché le migrazioni forzate per chi fugge da zone di conflitto e di violenza da tenersi in presenza presso gli Istituti Scolastici o in alternativa attraverso la modalità della didattica a distanza.

Il tema è la pervasività dei conflitti, che colpisce indiscriminatamente tutte le popolazioni civili.

Lo scopo è accendere nei giovani la consapevolezza che la guerra è un’emergenza globale e come tale deve essere debellata.

Obiettivo dei laboratori è mettere a confronto le vittime civili dei conflitti di ieri e di oggi mostrando come la guerra sia un fenomeno senza confini, che rende vittime tutte le popolazioni che la subiscono, oltre il tempo e oltre lo spazio.

Il laboratorio vuole inoltre valorizzare il ruolo dei testimoni, come fonti orali della storia e il loro impegno educativo nei confronti delle nuove generazioni e promuovere i valori della memoria, della pace e della fratellanza.

Obiettivo è riflettere sul fenomeno drammatico delle vittime civili e su come l’evento tragico della guerra impatti sulla vita delle persone.

 

Per ogni altra informazione:

Visita il sito Sulle onde della pace

Scarica la Brochure scuole

Restituzioni

La mano logora, drammaticamente tesa verso l’alto, di ogni uomo e di ogni donna che stanno annegando  nel Mediterraneo, costretti a fuggire, quasi ad evadere, dalla propria terra, come chi il 3 ottobre  del 2013 perse la vita nel naufragio che cancellò in pochi attimi 388 vite.

Dietro la mano c’è una persona che, come nel racconto di Tareke, gira la testa dall’altra parte, per non vedere; il suo colore si confonde con quello del mare che è colpevole tanto quanto lei, colpevole perché impedisce l’integrazione  anche dei “fortunati” che riescono nello sbarco a Lampedusa e altrove , prolungandone la fatica e la sofferenza. Tanto è grande il dramma di chi muore quanto piccola è l’umanità di chi si volta dall’altra parte”.

C. L. R. , Liceo Scientifico ‘Alessandro Serpieri’, Rimini

Scuola media Alighieri, Nonantola, Modena:

Tareke e Franco,   3 C

I nostri disegni per esprimere il dolore di Franco

Liceo Scientifico ‘Alessandro Serpieri’ Rimini
Poesia di A. R.
Poesia di S. S.
Poesia di C. R.
Poesia di V. C.